Dal 21 agosto fino al 30 agost 2016, la decima Scuola di Pace si è tenuta a Banja Luka, organizzata da Youth for Peace, in collaborazione con Caritas Banja Luka, Caritas Italiana e Caritas Vittorio Veneto. La scuola ha ospitato 25 partecipanti dall'Italia e dalla Bosnia ed Erzegovina, insieme a 10 operatori di Youth for Peace.
Duranti i primi giorni della scuola estiva di Pace, i partecipanti hanno avuto la possibilità di seguire workshop riguardo alla comunicazione assertiva, ascolto attivo e dialogo interreligioso, hanno avuto inoltre modo di conoscere le varie tradizioni religiose presenti in Bosnia ed Erzegovina. Quindi, hanno parlato di Islam, le principali festività ed assaggiato la baklava tipica che viene preparata per la festività del Bajram (fine del Ramadan), hanno avuto la possibilità di parlare dell'Ebraismo e hanno potuto vedere come viene svolto un matrimonio Ebreo. Hanno partecipato a workshop sulla religione Ortodossa, la festività Ortodossa della Slava e un matrimonio Ortodosso sonon stati mostrati ai ragazzi. Gli ospitati provenienti dall'Italia hanno invece preparato il workshop sul Cattolicesimo. Oltre ai workshops, i partecipanti hanno visitato Banja Luka con la possibilità di conoscere meglio la città attraverso giochi interattivi.
La seconda parte della scuola è stata invece incentrata su 5 azioni di volontariato, che hanno offerto ai partecipanti diverse attività e possibilità di contribuire con il loro lavoro ed il loro impegno alla comunità e alle persone bisognose. Quindi i partecipanti, insieme con gli operatori, hanno scavato le fondamenta per una nuova casa per una famiglia in difficoltà; ricostruito delle panchine, imbiancato uno steccato del cimitero Trappista di Sveti Ivo (San Giovanni); pitturato e pulito tre case di persone svantaggiate.
Dopo le giornate dedicate alle attività di volontariato, è stato organizzato una visita a Jaice e una due giorni a Sarajevo. A Sarajevo, i partecipanti, hanno potuto visitare i differenti luoghi di culto, in città, i ragazzi di YfP, hanno organizzato una caccia al tesoro, che permettesse ai partecipanti di scoprire meglio Sarajevo. Hanno anche potuto sentire la testimonianza di alcuni ex detenuti dei campi di concentramento, potendo toccare con mano la crudeltà che ha costituito la guerra in BiH.
Duranti i programmi serali, i giovani hanno avuto la possibilità di conoscersi meglio, di imparare alcuni passi di danza italiani e bosniaci e partecipare al karaoke, dove gli italiani dovevano cantare in bosniaco e viceversa.