Dopo il ben riuscito seminario per gli studenti delle scuole superiori, “Giovani nella società della BiH”, tenutosi a Sarajevo quest’anno, continuiamo con le nostre attività. L’estate sarà riservata ad alcune di queste attività, inclusa la “Scuola di Pace”, un campo estivo per giovani provenienti dalla BiH e dall’Italia. Quest’anno sarà la decima edizione della “Scuola di Pace” a Banja Luka, si terrà dal 22 agosto fino al 31. Abbiamo quindi deciso di coinvolgere tre partecipanti al seminario “Giovani nella società della BiH” dandogli la possibilità di partecipare a questo campo.
Dopo il seminario, abbiamo chiesto ai partecipanti di scrivere le loro impressioni riguardo ad esso. Abbiamo ricevuto un sacco di e-mail piene di impressioni positive e incoraggianti, che ci confermano ancora che i nostri partecipanti sono dei giovani straordinari e che ciò che facciamo con loro è giusto e utile per loro. Prima di tutto, vogliamo ringraziarli per le impressioni scritte, alcune le abbiamo trascritte qui consentendovi di leggerle con i vostri occhi. Le tre più interessanti e creative hanno consentito, a chi le ha scritte, l’accesso diretto al campo di Banja Luka. Riveleremo i nomi dei vincitori il 14 luglio 2016.
a)
Nonostante viviamo in una pese diviso, pieno di pregiudizi, discriminazione e passività, il seminario ha ospitato 38 giovani, miei pari, da tutta la BiH. Abbiamo passato questi 4 giorni imparando, conoscendo meglio gli altri e le loro differenze. E’ stato meraviglioso essere parte di questo gruppo aperto a tutte le idee, un gruppo dove ogni persona ha la sua opinione e non è spaventato di esprimerla. E’ stato bello prendere le distanze dalle divisioni che spesso sono il tessuto della nostra vita quotidiana e poter passare due giorni con persone che non chiedono cose come: “Cosa è la religione di qualcun’altro?”, “Qual è il suo nome?”, “Cosa fa nella vita?”, “Come si dichiara?”. Tutti noi avevamo lo stesso scopo ed era quello di passare il tempo, incontrare nuove persone, scambiare opinioni e imparare qualcosa di nuovo da ogni partecipante. Gli educatori hanno avuto un ruolo importante nel seminario, hanno preparato dei workshop ottimi, lavorando sodo per noi, dandoci fiducia e facendo amicizia con noi. Oltre ad aver avuto modo di rilassarci, abbiamo potuto dialogare a fondo, condividere le nostre opinioni, discusso, preso parte attiva al seminario, e come già detto sopra, fatto nuove amicizie, ascoltato racconti e memorie, e cosa più importante abbiamo acquisito conoscenze/competenze. Questo seminario ci ha incoraggiato a diventare più attivi nelle nostre comunità e a cercare di contribuire alla coesistenza nella nostra società. E’ stata una bella esperienza che non dimenticherò mai, sono grato agli educatori, all’organizzazione e agli altri partecipanti che hanno reso interessanti e utili questi giorni. Spero di poterli incontrare ancora con le stesse modalità, stando bene in compagnia e partecipando ancora ai workshop eccellenti che saranno preparati dai trainers. Saluti da Žepče, che adesso ha un nuovo membro di Youth for Peace.
b)
Cerco nel vuoto e ancora non posso credere che se ne sia andato. Quattro giorni passati veloci perché abbiamo lavorato insieme con le migliori persone. Posso dire con orgoglio che il seminario “Giovani nella società della BiH” ha cambiato positivamente me e alcune delle mie attitudini. Di fatto, il duro lavoro dei nostri trainer l’ha reso possibile. All’inizio ho riempito con riluttanza l’application, ammetto che mi aspettavo qualche workshop molto noioso in cui magari avrei dormito addirittura. Ma in questo caso non è andata per niente in questo modo. Se il team fosse stato migliore non avrebbe lavorato così bene. Trentotto giovani e 4 differenti gruppi religiosi. Qualcuno potrebbe dire che eravamo troppi, ma è il contrario, se si considera cosa potremmo fare tutti insieme. Questi 4 giorni non sono stati abbastanza per raggiungere i nostri scopi, in particolare la lotta alla discriminazione, ma sono stati abbastanza per risolvere alcuni problemi che io personalmente avevo, e questo è l’inizio. Il programma era riempito di diversi workshop e lavori di gruppo. Ci hanno portato all’unità come gruppo, e quando si entrava nella hall potevamo vedere 38 giovani con 5 trainer lavorare come un singolo organismo. E’ stata un’esperienza magnifica che consiglio a tutti, per questo ne parlo qui ora: mi rende felice parlarne. Sarebbe grandioso se chiunque avesse l’opportunità di partecipare un seminario organizzato da Youth for Peace contro i grandi problemi di oggigiorno, come la discriminazione. E’ un’organizzazione speciale che porta umanità. Vorresti che queste esperienze non finissero mai, perché finalmente senti unità e uguaglianza. L’attività più divertente è stata per me “Let’s meet Sarajevo” dove abbiamo avuto modo di conoscere la città attraverso una sorta di caccia al tesoro. Voglio ancora ringraziare di cuore i nostri trainer che ci hanno dato il meglio. Il nostro Eror, Blanka, Mebru, Dajči e Alen hanno lavorato sodo con noi per 4 giorni, sicuramente non sarà stato facile per loro, ma posso dire che ce l’hanno fatta. Voglio ringraziare loro prima di tutto, poi il nostro team che è il migliore, e a tutti quelli che hanno contribuito al seminario. Abbiamo imparato un sacco, ci siamo divertiti e abbiamo abbattuto barriere che ci eravamo costruiti attorno. Spero di rincontrare le solite persone, con i migliori trainer, e di continuare da dove ci eravamo lasciati questa volta.
c)
C’è sempre qualcosa che ci impressiona fortemente, in un modo così incisivo che non si può cancellare. I bei momenti stanno per sempre nei nostri cuori, quindi è difficile rimuoverli. Uno di questi è stato il seminario “Giovani nella società della BiH”, organizzato da Youth for Peace a Sarajevo. Una squadra di 38 giovani, 5 educatori – che non dimenticherò mai. Abbiamo lavorato come una sola persona, senza pregiudizi e senza nessuna gravosa nazionalità. Tutti con la stessa attitudine “Amati – rispetta gli altri”, Dio è uno, anche se lo chiamiamo in modi diversi. I workshop sono stati molto educativi e soprattutto per niente noiosi, la migliore esperienza è stata per me “Let’s meet Sarajevo”. Gli educatori – simpatiche persone, adesso miei amici. Ora, che il seminario è finito mi sento una persona migliore perchèe ho avuto l’onore di incontrare grandi persone, nuovi amici. Grazie per ogni singolo sorriso che mi avete fatto fare, grazie per ogni minuto speso con voi!
d)
Nel paese dove ci insegnano l’odio, vogliamo cambiare il nostro fare quotidiano. Qui, dove l’unione fra “questo” e “quello” è semplicemente astratta, vogliamo cooperare. Nel paese con un sacco di differenti culture, religioni e nazioni, vogliono separarci uno dall’altro. Noi vogliamo coesistenza. Vogliamo costruire un futuro basato sulla cooperazione e sull’amore reciproco. Non vogliamo soccombere sotto la pressione o cadere sotto l’influenza di chi ci vuole divisi per il proprio interesse, non sono i ben accetti fra di noi. Non guardiamo alle differenze come fanno loro. Dividiamo le persone in buoni e cattivi. Per noi non è importante il modo in cui preghiamo il nostro dio o per quale squadra calcistica tifiamo. Vorresti chiederci perché? Soltanto una piccola parte di noi sa che la nostra forza è la diversità, diversità che è ammirata in Europa e nel mondo. Questo è ciò che vogliamo. Vogliamo essere ammirati per la nostra diversità, vogliamo essere rispettati per la nostra perseveranza, essere amati per i nostri successi. Crediamo che il nostro futuro dipenda da questo, non vogliamo perdercelo per le nostre differenze, che sono infine, le cose meno rilevanti. E’ importante essere umani. Non siamo uguali, ma le nostre idee lo sono. Noi siamo Youth for Peace, entra anche tu a farne parte.
f)
Successo significa accettare i fallimenti e dopo di essi non perdere l’entusiasmo. Forse questa è la migliore cosa da dire per iniziare questa storia. Tentativo dopo tentativo, seminario dopo seminario la risposta è sempre negativa: “Ci dispiace; la sua domanda non è abbastanza buona”. Mia madre mi dice spesso: non perdere le speranze, segui i tuoi sogni e sii persistente, lotta per ciò che vuoi e cerca di superare ogni ostacolo che si frappone fra te e il tuo obiettivo. Ho ascoltato diverse storie e racconti dei miei colleghi riguardo ai loro viaggi, partecipazioni a diversi seminari e come hanno incontrato altri giovani in Bosnia. Quando ho visto la chiamata per questo seminario ho pensato “eccone un altro”, ma non ho mollato, ho riempito i documenti necessario e li ho mandati, questa volta la risposta è stata positiva. Per la prima volta ho fatto le valigie e sono partito verso l’ignoto. Quattro giorni, 38 partecipanti, 5 educatori, 4 gruppi religiosi diversi e innumerevoli memorie e racconti. Queste sono le parole che voglio usare per descrivere questi quattro giorni indimenticabili, spesi con Youth for Peace. Eravamo 38 giovani coesi come fossimo uno solo, supportandoci a vicenda, abbiamo avuto la possibilità di conoscere e di incontrare gli altri e di presentarsi al gruppo intero. Non era importante se eri Cattolico, Musulmano, Ortodosso o Ebreo, se provenivi dalla città o dalla campagna, l’importante era partecipare, esserci. Per la prima volta mi sono sentito parte di qualcosa, non importa se sono Bosgnacco e la mia religione è l’Islam, non c’erano muri con messaggi di guerra davanti a me. Ho imparato che siamo tutti simili, 3 nazionalità in BiH possono essere unite, il futuro di questo paese non è così nero e lavorando assieme possiamo lasciarci il passato alle spalle. Abbiamo capito che siamo pronti a dimenticare ciò che è successo e che possiamo andare avanti. Per noi non era importante se c’era di fianco a noi un Serbo, un Croato o un Bosgnacco, non era importante se stavamo dividendo la stessa stanza con un Cattolico o un Ortodosso, ci siamo goduti ogni giorno senza pregiudizi o discriminazioni, ci siamo goduti ogni workshop e abbiamo socializzato anche giocando. Sono arrivato con una piccola borsa e me ne vado con un bagaglio pieno di ricordi, ho nascosto le lacrime quando dovevamo andarcene e mi mancheranno le persone che ho incontrato lì. Mi mancheranno le chiacchiere fino a mattina, i nostri scherzi e la nostra leggerezza. Mi mancherà il sentirmi accettato come in quei 4 giorni. Mille grazie a Youth for Peace, grazie a Blanka, Dajana, Daniel, Alen e Mebrura per essere stati lì con noi condividendo le loro esperienze con noi. Grazie ai miei amici per questi 4 indimenticabili giorni e per ogni sorriso che mi avete strappato. Spero che il destino ci riporti insieme ancora nello stesso posto.
g)
In una parola sola: “Indimenticabile”. Da quando siamo arrivati al seminario il contatto con gli altri giovani è iniziato. Ci siamo connessi velocemente gli uni agli altri. Differenti religioni, differenti nazionalità, ma comunque simili. Tutti insieme ma fusi in una macchina con gli ingranaggi ben oliati, senza pregiudizi, senza nazionalismi, sotto la guida di 5 educatori che si sono subito dimostrati amici dal primo giorno. In una Bosnia che viene presentata come profondamente divisa, è incredibile vedere una coesistenza come questa, amicizie come questa, la forza in un gruppo di giovani come questo. Tutti con lo stesso obiettivo – un futuro senza divisioni, basato sull’amore e sull’amicizia. Chiunque abbia mai detto che la cooperazione in Bosnia ed Erzegovina è impossibile fra Bosgnacchi, Serbi, Croati ed Ebrei – dovrebbe venire ad un seminario di Youth for Peace. Credo che le persone cambierebbero il loro punto di vista sulla BiH. I laboratori erano educativi e divertenti, il mio preferito è stato “Let’s meet Sarajevo” - La Gerusalemme Europea attraverso fotografie e selfie. In tutto e per tutto l’esperienza con Youth for Peace è stata indimenticabile.
h)
Abbiamo passato 4 giorni indimenticabili a Sarajevo, abbiamo fatto nuove amicizie e imparato qualcosa di nuovo. Ringrazio Youth for Peace per la bellissima esperienza. Ho incontrato un sacco di nuovi amici provenienti da diverse città della BiH. Il gruppo era eccellente e siamo molto a contatto l’uno con l’altro. I laboratori erano molto divertenti. Noi giovani eravamo tutti sullo stesso livello e abbiamo parlato e discusso di cose molto importanti. Queste cose di solito nelle nostre vite vengono evitate – comunicazione assertiva, discriminazione e così via. Penso che abbiamo imparato come comportarci, come guardare le persone che ci circondano. Se dai 20 frasi per esempio riguardanti la comunicazione assertiva, probabilmente non ricorderemo nemmeno una parola. Il vostro approccio ci ha permesso di imparare in un modo facile e divertente queste cose. Penso che siamo tutti tornati a casa con conoscenze nuove. Voglio dare enfasi soprattutto al lavoro di Mebrura, sono rimasto impressionato da lei. Le sue parole erano spontanee e piena di amore. Non avevo ai incontrato una persona che ama così tanto e da il meglio di se stessa per il suo lavoro. E’ diventata per me una sorta di modello. Nonostante apparteniamo a differenti gruppi religiosi ho imparato, da lei, come rispettare la mia fede. Posso dire di avere un modello adesso nella mia vita. Tutti quelli che la conosco capiranno. Mi ha dato un modello da seguire a livello religioso, nonostante creda in un’altra religione. Questo è ciò che ci ha insegnato durante il seminario. Non importa chi appartiene a quale religione, quale nazionalità, è importante essere una brava persona. Possiamo imparare da tutti. Ci hai detto che dobbiamo essere umani, prima di tutto, e la religione è una cosa privata che sta fra noi e Dio. Abbiamo supportato chiunque durante il seminario; ho trovato differenze e cose nuove attraverso gli altri e mi sento arricchito di queste nuove conoscenze. Non sarebbe stato interessante nel medesimo modo, fossimo stati tutti uguali, con le stesse vite. Come ho detto durante un laboratorio, la cosa più interessante era il fatto che alla fine non sapevamo tutti i nomi degli altri nonostante avessimo speso ore ed ore insieme (eravamo comunque 38). Questa mancanza di conoscenza ci ha mostrato che siamo simili; possiamo lavorare insieme anche senza conoscere il nome dell’altro. Questo ci ha aiutato a capire come abbiamo bisogno di apprezzare l’altro, e che non dovremmo crearci pregiudizi basati sul nome. Questo era il mio primo seminario e mi ha molto colpito, le mie aspettative sono state superate. Chiunque dovrebbe prendere parte ad un seminario come questo. Mi mancate e spero di rincontrarvi presto.
i)
Quando partecipi ad un seminario con 40 giovani, provenienti da tutte le parti della Bosnia ed Erzegovina, che in pochi giorni costruiscono amicizie, quando in un’atmosfera rilassata si può parlare senza barriere ed i giovani possono davvero risolvere problemi cruciali in BiH, quando dopo quattro giorni all’insegna della diversità nella società bosniaca erzegovese si diviene ricchi, allora sì! Si è contenti di fare parte di Youth for Peace.
j)
Ho imparato qualcosa che bramavo davvero di conoscere, e non avevo mai avuto la possibilità di impararlo prima. E’ importante, sto lentamente sconfiggendo la paura di dire ciò che penso, non sono più spaventata di guardare qualcuno negli occhi, non vedo più tutto nero e non penso più di essere meno di qualcun altro. Siamo tutti uguali, ma ciò dipende anche da come ci comportiamo nella nostra vita. CI avete dato la possibilità di seguire lezioni molto interessanti e voglio ringraziarvi per la vostra energia positiva, per aver spiegato tutto nel miglior modo possibile dandoci esempi giusti. Eravamo tutti molto interessati, felici di partecipare. Oltre a questo, sfortunatamente, la maggior parte dei nostri genitori ci ha sempre detto che la nostra religione è diversa dalle altre, che siamo diversi. Grazie a voi, a questo seminario, ho incontrato altre religioni e adesso ho un altro punto di vista. Ho passato tempo con persone che appartengono a differenti gruppi religiosi, dormito nelle stesse stanze, sotto lo stesso tetto con loro. Ho sentito l’uguaglianza, amore fra di noi, che eravamo come uno soltanto, tutti giovani convinti a non voler vivere una vita senza guerra e ricordi cattivi. Ho incontrato brave persone, con una visione simile alla mia sul mondo, perso con le quali ho stretto amicizia. Ho visto degli esempi positivi negli educatori, nella loro attitudine, gentilezza, comprensivi, pieni di energia positiva, intelligenti e pieni di conoscenze. Voglio dire che stavo pensando da un po’ di iniziare a studiare psicologia e necessitavo di un po’ di incoraggiamento, qualcosa che mi aiutasse a capire meglio, e voi siete riusciti ad infondermi questo coraggio. Era il mio primo seminario, quindi forse non sono stato il migliore, ma spero di riavere in futuro l’opportunità di prendere parte ancora a un evento come questo. Questo ricordo rimarrà in me per sempre, nel mio cuore come una delle più belle esperienze mai fatte.
k)
Se mi aveste chiesto il primo giorno del seminario perché avessi preso parte a questa “cosa” vi avrei probabilmente risposto che venivo da un’altra città e la partecipazione mi permetteva di saltare qualche giorno di scuola. Ma dopo questi quattro giorni la mia risposta sarebbe sicuramente più lunga. Onestamente ero carico di aspettative riguardo al seminario, ma non avrei mai immaginato qualcosa di simile. Finora, tutti i seminari a cui ho partecipato si assomigliavano fra loro, ma non è il caso di questo. Questa volta eravamo una squadra, senza piccoli gruppetti o chiacchiere alle spalle degli altri. Non avevamo da preoccuparci di questo, nessuno ci avrebbe parlato dietro per il nostro abbigliamento o per la religione in cui credevamo. Eravamo tutti uguali, ed i nostri educatori hanno reso possibile questo; educatori che hanno trasformato questo seminario in un sogno. I laboratori erano davvero interessanti. Perfino le parti teoriche non sono state noiose. Quando sentivamo la stanchezza e ci dicevamo “un po’ troppo teoria per oggi” i nostri trainer subito ci sorprendevano con qualche gioco o qualche pausa. Abbiamo imparato che non è importante se sei Musulmano, Cattolico, Ortodosso o Ebreo, non è importante se vieni dalla Repubblica Serba o dalla Federazione della Bosnia ed Erzegovina, non è importante se ti consideri Serbo, Croato o Bosgnacco, l’unica cosa davvero importante è che sei umano. Cinque educatore hanno chiesto a 38 giovani di aprire il loro cuore e la loro mente verso la diversità, che dovevamo concentrarci sul presente e non sugli eventi passati, che nessuno di noi deve sentirsi colpevole per ciò che è accaduto e che nessuno può cambiare. Abbiamo imparato che noi tutti potevamo passare del tempo assieme senza pregiudizi o discriminazioni, che non è importante il nome di qualcuno o dove è nato. É importante per sentirsi i benvenuti a Sarajevo, Gračanica, Bugojno, Žepče, e che gli altri miei amici del seminario saranno sempre i benvenuti a Banja Luka e che avranno amici anche là. Mille grazie a Youth for Peace per il tempo meraviglioso speso insieme a noi, per ogni abbraccio, per ogni sorriso reciproco, per ogni volta che si è accettata la diversità e ringrazio quindi i miei nuovi amici. Io spero e credo che un giorno, divenuti adulti, ci rincontreremo e riorganizzeremo la Bosnia ed Erzegovina facendola diventare un paese per ognuno di noi, ci sentiremo semplicemente umani senza differenze a dividerci.